Giovani
La Scherma storica è uno sport con radici nobili, fondato su valori umani e sportivi. Nei secoli scorsi, le famiglie ricche e blasonate ingaggiavano maestri di scherma affinché impartissero tale disciplina ai propri rampolli. Per questo motivo, la scherma, è sempre stato considerato uno sport di “nicchia”, esclusivo ed elitario. Tuttavia, negli ultimi anni, grazie ai successi olimpici dei nostri schermidori, i nuovi iscritti sono moltissimi e la disciplina è diventata molto popolare. In senso strettamente etimologico “scherma” deriva da “schermire”: atto del ripararsi, del difendersi. Il significato della disciplina è implicito nella parola stessa: la spada viene utilizzata come strumento difensivo e non per colpire. La scherma fonda le sue basi nel porre la propria arma come schermo tra sé e l’avversario.
La scherma sviluppa autocontrollo, lucidità mentale, capacità di resistenza e spirito di sacrificio, senso di responsabilità, propriocezione, coordinazione motoria e velocità nel movimento. Praticandola, si apprende come gestire i riflessi e l’energia. E’ un’attività di destrezza e migliora il carattere e le virtù psicologiche. Sport assai complesso e per nulla violento, è basato soprattutto sull’acquisizione della tecnica, sull’osservazione e sulla concentrazione. Dal punto di vista muscolare sollecita principalmente i quadricipiti degli arti inferiori, gli addominali ed i dorsali e i muscoli del braccio e dell’avambraccio negli attacchi contro l’avversario.
L’età più idonea per cominciare è intorno l’età scolare in quanto è il momento più adatto per l’apprendimento poiché le funzioni cognitive e motorie sono ancora altamente duttili e non del tutto definite, pertanto è più facile plasmarle sia in senso cognitivo sia in senso psiologico-comportamentale. Il piccolo atleta può iniziare ad imparare usando il fioretto in plastica così come simulacri innocui adatti per i giovani che ricordano le spade del passato. Il combattimento entusiasma i bambini, ponendoli in una posizione di ricezione privilegiata degli insegnamenti proposti, e contemporaneamente impone il rispetto delle regole e dell’avversario, senza negare l’elemento ludico. La vittoria deve essere raggiunta con lealtà e ottenuta grazie alle proprie forze. La sconfitta è parte del gioco e deve essere vissuta serenamente, misurandosi e confrontandosi costantemente con personalità diverse e incrementando, arricchendola, la propria esperienza. Come nella vita, ci si allena a prendere delle decisioni importanti in completa coscienza e autonomia.